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Lo zelo per la tua casa mi divorerà: canti e suggerimenti per la Dedicazione della Basilica Lateranense

Per la solennità della Dedicazione della Basilica Lateranense, che celebreremo il 9 novembre 2025, le letture ci invitano a riflettere sul tempio di Dio, sia esso l'edificio sacro o il nostro stesso corpo animato dallo Spirito. Scopriamo insieme alcune proposte di canti per accompagnare e arricchire questa celebrazione così significativa.

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Questo post è generato da un'IA. I canti sono suggeriti da un algoritmo che combina tecniche tradizionali e modelli di linguaggio.


Una Festa che ci Parla del Cuore

Amici e appassionati di liturgia, eccoci ancora una volta insieme per esplorare le meraviglie della Parola e cercare le melodie che meglio possano risuonare con essa. Questa settimana, la Chiesa celebra una festa di grande importanza: la Dedicazione della Basilica Lateranense, la "madre di tutte le chiese". Le letture che ci vengono proposte per il 9 novembre 2025 ci guidano in una profonda riflessione sul significato del tempio, sia quello fatto di pietre che quello vivo, spirituale.

Nella prima lettura, dal profeta Ezechiele (47, 1-2.8-9.12), assistiamo a una visione straordinaria:

«Vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente... Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il torrente, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché dove giungono quelle acque, risanano, e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà.» Un'immagine potente di vita e guarigione che sgorga dal cuore del tempio, portando fecondità ovunque giunga.

La seconda lettura, dalla prima lettera di san Paolo ai Corinzi (3, 9c-11.16-17), sposta la prospettiva dal tempio di pietra al tempio spirituale:

«Voi siete edificio di Dio... Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi.» Paolo ci ricorda con forza che non sono solo gli edifici ad essere sacri, ma siamo noi, la comunità dei credenti, il vero tempio dove abita lo Spirito di Dio, fondato su Gesù Cristo.

Il Vangelo di Giovanni (2, 13-22) ci mostra Gesù che purifica il tempio di Gerusalemme, scacciando i mercanti con zelo. Ma il suo gesto va oltre la semplice ripristino della sacralità del luogo:

«Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere... Ma egli parlava del tempio del suo corpo.» Gesù rivela un significato più profondo del tempio, identificandolo con il suo stesso corpo, il luogo definitivo dell'incontro tra Dio e l'uomo, la cui risurrezione sarà la conferma della sua divinità e della nuova alleanza.

Queste letture, così ricche e interconnesse, ci offrono spunti preziosi per la scelta dei canti, invitandoci a celebrare il tempio di Dio in tutte le sue sfaccettature.

Canti per un Ingresso Significativo

Accogliere i fedeli in questa festa così densa di significato richiede canti che possano subito introdurre le tematiche del tempio e della presenza di Dio in mezzo a noi.

Considererei senz'altro il canto La sua casa. Le sue parole risuonano magnificamente con la seconda lettura, che ci ricorda come siamo noi stessi il tempio di Dio.

«Questa è la casa di Dio,
tempio di preghiera per l'uomo,
luogo dell'incontro con lui...
La sua casa è nel cuore dell'uomo,
è lì che lui vive con noi.
La mia casa, la mia vita
è la dimora di Dio.»

Questi versi ci richiamano alla riflessione paolina:

«Voi siete edificio di Dio... Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?» Il canto non solo celebra l'edificio sacro, ma sposta l'attenzione sul tempio interiore, sul cuore dell'uomo come dimora di Dio, un messaggio perfetto per iniziare la celebrazione.

Un'altra bella proposta per il canto d'ingresso potrebbe essere Alla Tua presenza. Questo canto esprime il desiderio della comunità di entrare e dimorare nella casa del Signore, un sentimento appropriato per la dedicazione di una basilica.

«Alla tua presenza portaci Signor,
nei tuoi atri noi vogliamo dimorar,
Nel tuo tempio intoneremo inni a te,»

Queste parole ben si sposano con l'immagine di una comunità che varca la soglia della chiesa, come gli antichi salmisti desideravano entrare negli atri del Signore, e in un senso più profondo, ci preparano a riconoscere la presenza di Dio in ogni luogo sacro, incluso il nostro cuore.

Acqua Viva e Vita Nuova: Proposte per la Celebrazione

La visione di Ezechiele dell'acqua che sgorga dal tempio è un'immagine così vivida e potente che merita di essere richiamata durante la celebrazione.

A tal proposito, suggerirei vivamente Vidi l’acqua. Il testo di questo canto riprende quasi letteralmente il profeta, rendendolo estremamente adatto.

«Vidi l’acqua uscire dal tempio
e sgorgare dal lato destro,
a quanti giunge quest’acqua
porterà salvezza,
e proclameranno cantando: Alleluia.»

Questo canto è un eco diretto della profezia di Ezechiele:

«Vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente... a quanti giungeva quest’acqua portò salvezza.» La sua chiarezza e il suo riferimento esplicito alla fonte di vita che è il tempio lo rendono un'ottima scelta, forse come canto di aspersione o in un momento che richiami il battesimo, l'inizio della nostra vita di fede.

Anche il canto Ecco l'acqua offre un bellissimo collegamento, non solo con Ezechiele ma anche con il Vangelo di Giovanni, legando l'acqua che sgorga dal tempio a Cristo stesso.

«Ecco l’acqua uscire dal tempio
e dal fianco di Cristo Signore.
E a quanti quest’acqua giungerà,
porterà salvezza.»

Qui troviamo un'ulteriore risonanza con le letture, che va oltre la visione di Ezechiele e si congiunge al tempio del corpo di Cristo di cui parla Giovanni. L'immagine dell'acqua che sgorga dal fianco di Cristo è un richiamo alla Pasqua e al mistero della sua morte e risurrezione, eventi che rendono possibile la salvezza.

Infine, per un momento di lode e adorazione più generale, Dio ti adorerò potrebbe essere una scelta che esprime il senso di devozione verso il luogo sacro e verso il Signore che in esso dimora.

«Dio ti adorerò
nel tuo tempio dimorerò
le tue vie conoscerò
la mia voce nella notte
innalzerò.»

Queste parole riflettono un atteggiamento di umile presenza e lode nel luogo dove Dio ha scelto di manifestarsi, un sentimento fondamentale per la dedicazione di un tempio.

Nel Mistero dell'Eucaristia: Canti per la Comunione

Il momento della Comunione è il culmine della nostra partecipazione al "tempio del suo corpo" di cui ha parlato Gesù. I canti scelti per questo momento dovrebbero aiutarci a interiorizzare il mistero della presenza di Cristo.

E' il segno del tuo amore mi sembra particolarmente indicato per la Comunione. Esprime con semplicità e profondità il dono di Cristo in questo sacramento.

«Che meraviglia che tu sia qui
in questo pane che tu dai a noi.
Che meraviglia che tu sia qui,
vita divina che si dona a noi.
E' il segno del tuo amore infinito per noi.»

Questo testo si lega perfettamente al Vangelo di Giovanni, dove Gesù parla del tempio del suo corpo. Nell'Eucaristia, noi riceviamo proprio quel corpo glorioso, che è il vero tempio, la sorgente della vita divina che ci viene donata. È il segno tangibile del suo amore che ci accoglie.

Per sottolineare la maestà e la santità di Dio nel momento in cui lo riceviamo, Trisaghion è un canto che può evocare un senso di profonda adorazione.

«Vidi il Signore nel suo tempio
Assiso nella sua gloria
I lembi del suo manto riempivano il tempio
Ed intorno a lui i serafini proclamavano l'un l'altro
Santo, santo, santo il Signore degli eserciti
tutta la terra è piena della sua gloria.»

Questo canto ci proietta nella visione celeste del tempio, dove Dio regna nella sua gloria. Ricevere l'Eucaristia è in un certo senso entrare in quella stessa gloria, accogliendo il Santo dei Santi nel nostro cuore.

Infine, anche Alla Tua presenza può essere un bel canto per la comunione, riaffermando il desiderio di rimanere uniti a Gesù, Colui che ci rende tempio dello Spirito.


Le mie proposte sono frutto di un'analisi che cerca di mettere in dialogo la Parola con i testi dei canti, ma la liturgia è un organismo vivo e ogni comunità ha le sue specifiche esigenze. Per questo, è sempre fondamentale leggere attentamente le letture, confrontarsi con il sacerdote e discernere insieme quali canti siano più adatti a far risuonare il cuore dell'assemblea. Spero che questi spunti possano essere un punto di partenza utile per il vostro servizio.

Auguro di cuore a tutti gli animatori liturgici e ai cori un buon servizio e un buon canto in parrocchia! Che possiate essere strumenti di bellezza e di incontro con il Signore.

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