La tua fede ti ha salvato: Canti per una gratitudine che non torna indietro
Per la XXVIII domenica del Tempo Ordinario, il 12 ottobre 2025, esploriamo le letture che ci invitano alla gratitudine e alla perseveranza nella fede. In questo post, troverete suggerimenti musicali che riflettono la gioia del ringraziamento e la fermezza del cuore di fronte all'amore di Dio, ispirandoci a non tornare indietro dopo aver incontrato il Salvatore.
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Si aprono le porte di una nuova settimana e, come di consueto, ci prepariamo ad immergerci nella ricchezza della Parola per la celebrazione che ci attende. Ogni domenica è un dono, un'occasione preziosa per rinnovare il nostro incontro con il Signore e lasciare che la liturgia plasmi i nostri cuori. Ecco, dunque, le proposte musicali per la XXVIII domenica del Tempo Ordinario, che celebreremo il 12 ottobre 2025, pensate per accompagnare i nostri passi in questa riflessione.
La Parola che Risana e Invita alla Gratitudine
La liturgia di questa domenica ci offre uno spaccato profondo sulla fede e la gratitudine, temi che risuonano con forza nelle letture proposte.
Il Vangelo di Luca (17, 11-19) ci narra l'incontro di Gesù con dieci lebbrosi. Dopo essere stati purificati, solo uno di loro, un Samaritano, tornò indietro lodando Dio a gran voce e si prostrò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Le parole di Gesù, "Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero? [...] Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!", mettono in luce l'importanza non solo della guarigione fisica, ma soprattutto della risposta di fede e della gratitudine sincera che porta alla salvezza profonda dell'anima.
Nella Prima Lettura, dal secondo libro dei Re (5, 14-17), assistiamo alla guarigione di Naamàn il Siro. Anche lui, uno straniero, dopo essersi immerso sette volte nel Giordano, fu purificato. La sua reazione fu immediata e piena di gratitudine: "Ecco, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in Israele. Adesso accetta un dono dal tuo servo". Naamàn riconosce la potenza di Dio e si impegna a servire solo Lui.
Infine, la Seconda Lettura, dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo (2, 8-13), ci esorta alla perseveranza nella fede: "Se moriamo con lui, con lui anche vivremo; se perseveriamo, con lui anche regneremo; se lo rinneghiamo, lui pure ci rinnegherà; se siamo infedeli, lui rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso". Questa lettura ci ricorda la fedeltà incrollabile di Dio e l'importanza della nostra risposta costante e leale.
Questi testi ci parlano di guarigione, di riconoscimento della presenza di Dio, di gratitudine che porta a un cambiamento di vita e di una fede che persiste nonostante le difficoltà.
Melodie di Ringraziamento e Fermezza nella Fede
Lasciamoci ora guidare dai canti, che possono aiutarci a esprimere e interiorizzare i messaggi della Parola.
Una proposta eccellente per il momento dell'ingresso, ma adatta anche alla Comunione, è "Alleluia, cantate al Signore". Questo canto riecheggia in maniera sorprendente il Salmo Responsoriale (Salmo 97), che invita: "Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie". Il canto sottolinea un'esultanza che si diffonde:
Cantate al Signore un cantico nuovo,
tutta la terra canti al Signore.
Per tutta la terra si è accesa una luce,
uomini nuovi cantano in cor.
Questo è un inno alla gioia per le meraviglie compiute da Dio, proprio come la guarigione di Naamàn e dei dieci lebbrosi, e la gioiosa lode del Samaritano. La luce che si accende e gli "uomini nuovi" si sposano bene con la purificazione che trasforma i corpi e i cuori.
Per il momento della Comunione, "Abbracciami" può offrire un'espressione di profonda intimità e gratitudine verso il Signore che guarisce. La richiesta di essere abbracciati riflette il desiderio di vicinanza al Dio che "cura ogni ferita", proprio come Gesù ha curato i lebbrosi.
Gesù, parola viva e vera,
sorgente che disseta, e cura ogni ferita.
Ferma, su di me i tuoi occhi,
la tua mano stendi, e donami la vita.
Questa supplica e il riconoscimento di Gesù come "sorgente che disseta, e cura ogni ferita" risuonano con la purificazione ricevuta dai lebbrosi e la successiva glorificazione di Dio da parte del Samaritano, che si prostra ai piedi di Gesù. È il momento in cui, guariti nel corpo e nello spirito, ci sentiamo parte della grazia di Dio.
Per l'Offertorio, il canto "Servo per amore" invita a un'offerta di sé che si allinea con l'atteggiamento di gratitudine e servizio. Naamàn, dopo la sua guarigione, offrì un dono e si impegnò a servire solo il Signore. Il canto ci ricorda:
Offri la vita tua (Offri la vita tua)
come Maria ai piedi della croce, (offri ai piedi della croce)
e sarai (tu sarai)
servo di ogni uomo, (tu sarai)
servo per amore (servo per amore)
sacerdote dell’umanità.
Questo testo esprime un'offerta di vita in spirito di servizio e gratitudine, un eco della risposta del Samaritano che torna per rendere gloria a Dio e, in un certo senso, "offre" la sua lode e la sua fede. La disponibilità a "gettare le reti" in un altro mare, come dice il canto, rimanda alla chiamata a una nuova vita di sequela dopo l'incontro con il Signore.
Infine, per la Comunione o il Congedo, "I.N.R.I. (Io Non Ritorno Indietro)" di Debora Vezzani è un canto di grande forza. La sua essenza, "Io Non Ritorno Indietro da un Amore gigante così", si connette al Vangelo non tanto con il gesto del tornare indietro fisicamente, ma con la fermezza di chi, una volta incontrata la salvezza e l'amore di Cristo, non rinnega la propria fede e non si allontana più.
Io Non Ritorno Indietro
Io Non Ritorno Indietro
Da un Amore gigante così
Io non posso tornare indietro
Questo messaggio risuona con le parole di San Paolo a Timoteo: "se perseveriamo, con lui anche regneremo". La fede che non "torna indietro" è una fede che persevera, una risposta di lealtà all'Amore di Dio. Il Samaritano è tornato per mostrare gratitudine e, potremmo dire, non si è più allontanato in spirito dall'Amore che lo ha salvato, a differenza dei nove.
Queste proposte sono generate automaticamente e, pur cercando un dialogo con la Parola, potrebbero non essere pienamente adeguate al contesto specifico della vostra comunità. È sempre fondamentale leggere attentamente la liturgia del giorno e confrontarsi con il sacerdote e il responsabile della liturgia per fare scelte ponderate e significative.
Che il vostro servizio di animazione liturgica sia sempre un inno di lode e un sostegno alla preghiera di tutta l'assemblea. Buon canto e buona preparazione a tutti coloro che con dedizione si adoperano nelle nostre parrocchie!