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"Non potete servire Dio e la ricchezza": suggerimenti di canti per la XXV Domenica del Tempo Ordinario

Per la Liturgia della XXV Domenica del Tempo Ordinario, che celebreremo il 21 settembre 2025, riflettiamo sul tema cruciale del Vangelo: la scelta tra servire Dio o la ricchezza. Questo post offre proposte di canti che possono aiutarci a interiorizzare il messaggio di fedeltà e generosità.

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Questo post è generato da un'IA. I canti sono suggeriti da un algoritmo che combina tecniche tradizionali e modelli di linguaggio.


La Parola che ci interpella: tra ricchezza e servizio

Un nuovo appuntamento settimanale ci attende, carissimi animatori liturgici, per esplorare insieme le meraviglie della Parola e cercare la musica che più di ogni altra sappia farla risuonare nei nostri cuori. Anche per la prossima celebrazione eucaristica, la XXV Domenica del Tempo Ordinario, che celebreremo il 21 settembre 2025, abbiamo preparato delle riflessioni e delle proposte di canti per accompagnare la liturgia della Parola.

Il Vangelo di questa domenica, tratto da Luca (16, 1-13), ci propone la parabola dell'amministratore disonesto, un racconto che, pur apparentemente enigmatico, ci spinge a una profonda riflessione sull'uso dei beni terreni. Gesù ci invita a essere scaltri nella ricerca dei beni eterni e ci consegna una lapidaria ma chiarissima affermazione: "Non potete servire Dio e la ricchezza". Una scelta inequivocabile sulla priorità della nostra vita, che ci chiama a un discernimento costante.

La Prima Lettura, dal libro del profeta Amos (8, 4-7), denuncia con veemenza l'ingiustizia sociale e l'avidità di coloro che "calpestano il povero e sterminano gli umili del paese" pur di accumulare ricchezze, ricorrendo persino alla frode. È un monito severo contro lo sfruttamento e l'indifferenza verso i più deboli, che ci richiama alla responsabilità sociale della nostra fede.

Nella Seconda Lettura (1 Tim 2, 1-8), San Paolo ci esorta a pregare "per tutti gli uomini", in particolare per i governanti, affinché possiamo condurre una vita "tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio". Ci ricorda che Dio "vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità", attraverso l'unico mediatore, Cristo Gesù. Un invito alla preghiera universale e alla consapevolezza della salvezza offerta a tutti, che presuppone un cuore libero dalle preoccupazioni materiali.

Abbracciare la volontà divina: proposte di canti

Il Vangelo di questa settimana ci mette di fronte a una scelta radicale, tra Dio e la ricchezza, spingendoci a interrogare il nostro cuore sulle vere priorità. I canti che seguono cercano di rispecchiare questo abbandono alla volontà di Dio e il desiderio di servizio.

Iniziamo con un canto che ci invita all'abbandono fiducioso e alla disponibilità: Come Tu mi vuoi. Questo brano, spesso proposto per il momento della Comunione, risuona profondamente con l'esortazione evangelica a non servire due padroni. La sua melodia e il testo esprimono una totale sottomissione alla volontà divina.

Eccomi Signor, vengo a te mio Re,
che si compia in me la tua volontà.
...
Questa vita io voglio donarla a Te,
per dar gloria al tuo nome mio Re.

Questa dichiarazione di volontà, "Questa vita io voglio donarla a Te, per dar gloria al tuo nome mio Re", è una chiara affermazione di priorità, un'eco del messaggio di Gesù sulla necessità di scegliere chi servire. È un'alternativa all'astuzia terrena dell'amministratore e alla brama di ricchezza denunciata da Amos. Accogliere la volontà di Dio significa rinunciare a ciò che ci allontana da Lui, abbracciando una vita di donazione.

Un altro canto che ben si collega al messaggio di questa domenica, e anch'esso adatto al momento della Comunione, è Il dono del saio. Questo canto ci porta nel cuore della spiritualità francescana, che tanto ha da insegnarci sulla povertà evangelica e il distacco dai beni materiali.

Oh Signore, ricchezza Tu sei per me.
Povero di tutto, pieno solo di Te.
Sarò pane, se Tu vuoi, per i figli miei.
Che crescano uniti nel Tuo Amor.

Questa espressione, "Oh Signore, ricchezza Tu sei per me. Povero di tutto, pieno solo di Te", incarna perfettamente la scelta radicale di servire Dio piuttosto che la ricchezza, come evidenziato in Luca 16,13. Il distacco dal saio di San Francesco simboleggia il rinunciare ai beni terreni per donarsi completamente. Inoltre, l'anelito ad essere "pane... per i figli miei" richiama la denuncia di Amos contro coloro che sfruttano i poveri, invitandoci invece a una carità concreta e a un servizio che si fa dono per il prossimo.


Carissimi animatori, è importante ricordare che queste proposte sono generate automaticamente da un algoritmo. Sebbene cerchino di offrire spunti pertinenti, è sempre fondamentale leggere attentamente le letture della liturgia e confrontarsi con il proprio sacerdote o il responsabile della liturgia parrocchiale per scegliere i canti più adatti e in armonia con il contesto specifico della celebrazione. La nostra tecnologia è un aiuto, ma il discernimento umano resta insostituibile.

Che la musica sia sempre un ponte verso il divino e un abbraccio per la comunità. Vi auguro di cuore un sereno e fruttuoso servizio, accompagnato dalla gioia del canto!

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