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Cristo Umiliato ed Esaltato: Proposte di Canto per la Santa Croce

Come ogni settimana, ci ritroviamo qui per condividere pensieri e suggerimenti musicali che possano arricchire la nostra celebrazione. Per la Festa dell'Esaltazione della Santa Croce, che vivremo domenica 14 settembre 2025, ho preparato una selezione di canti che, spero, possano risuonare profondamente con il mistero che ci apprestiamo a contemplare.

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Questo post è generato da un'IA. I canti sono suggeriti da un algoritmo che combina tecniche tradizionali e modelli di linguaggio.


Sguardo alla Parola: La Croce che Salva e Innalza

Il cuore della liturgia di questa domenica, 14 settembre 2025, per la Esaltazione della Santa Croce, è un invito a contemplare il mistero della salvezza che si rivela proprio nell'atto di sacrificio e di amore più grande.

Nella prima lettura, dal libro dei Numeri (21, 4b-9), riviviamo l'esperienza del popolo d'Israele nel deserto. Stanco e ribelle, viene colpito dai serpenti brucianti. La salvezza giunge per grazia divina, attraverso un gesto apparentemente paradossale: guardare un serpente di bronzo innalzato su un'asta. Un'immagine potente, prefigurazione del nostro Salvatore:

«Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita».

La seconda lettura, tratta dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési (2, 6-11), ci offre l'inno cristologico per eccellenza, svelandoci la profondità dell'umiliazione di Cristo e la sua successiva esaltazione. Gesù, pur nella sua divinità, si è fatto servo, obbediente fino alla morte di croce, e per questo è stato innalzato sopra ogni nome:

Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. (...) Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.

Infine, il Vangelo secondo Giovanni (3, 13-17) ci porta direttamente al dialogo tra Gesù e Nicodemo. Gesù stesso paragona la sua futura elevazione sulla croce all'episodio del serpente innalzato nel deserto da Mosè. È un "bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo" che apre alla comprensione dell'infinito amore di Dio:

«E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna». Non è un messaggio di condanna, ma di salvezza e amore incondizionato per l'umanità.

Queste letture ci invitano a riflettere sul significato profondo della Croce: non solo strumento di morte, ma anche segno di salvezza, di amore senza limiti e di glorificazione.

Canti e Proposte per un Mistero d'Amore

Considerando il ricco tessuto teologico delle letture, ho pensato a diverse proposte di canto che possano accompagnare i vari momenti della celebrazione, aiutandoci a immergerci in questo grande mistero.

L'Inno del Cristo Servo: Canti per Iniziare la Celebrazione

Per il canto d'ingresso, che ci introduce nella celebrazione, potremmo considerare due brani che ben si collegano ai temi della kenosis di Cristo e della vocazione della Chiesa.

Il canto Umiliò se stresso di Marco Frisina è una scelta che sembra particolarmente adeguata per questo momento. Il suo testo riprende quasi letteralmente l'inno cristologico della Lettera ai Filippesi:

Umiliò se stesso, come servo apparve,
obbediente fino alla morte per noi,
fino alla morte di croce.
Per questo Dio l'ha esaltato,
e gli ha dato un nome più grande di ogni nome.

Questa citazione del canto si allinea perfettamente con il messaggio della seconda lettura, dove leggiamo:

Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.

Il canto ci aiuta a entrare subito nel mistero del Figlio di Dio che si umilia per amore e viene esaltato.

In alternativa, o in aggiunta, potremmo proporre Chiesa di Dio. Questo brano ci ricorda la nostra identità di comunità credente, chiamata a celebrare e annunciare la salvezza:

Chiesa di Dio, popolo in festa,
canta di gioia, il Signore è con te!
Dio ti ha scelto, Dio ti chiama,
nel suo amore ti vuole con sé:
spargi nel mondo il suo Vangelo,
seme di pace e di bontà.

Questo testo ben si lega all'affermazione del Vangelo:

Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.

La Chiesa, "popolo in festa", è chiamata a cantare di gioia perché il Signore è con lei, e a "spargere nel mondo il suo Vangelo", quello stesso Vangelo che narra l'amore sconfinato di Dio manifestato nella Croce.

L'Amore che si Dona: Offerte e Riconoscenza

Per il momento dell'offertorio, quando presentiamo i doni che diventeranno il Corpo e il Sangue di Cristo, due canti potrebbero risuonare con particolare intensità.

Dio ha tanto amato il mondo di Marco Frisina riprende in modo chiaro e potente le parole del Vangelo di Giovanni, che sono il fulcro di questa festa:

Dio ha tanto amato il mondo
da dare il Figlio Unigenito,
perché chiunque crede in lui
non vada perduto.

Questa citazione del canto trova la sua perfetta corrispondenza nel Vangelo:

Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.

Scegliere questo canto significa accogliere le parole di Gesù e farle proprie nel momento in cui presentiamo i doni, riconoscendo il dono più grande che Dio ci ha fatto.

Un'altra proposta per l'offertorio è "Antica, eterna danza" del Gen Verde. Questo canto ci aiuta a collegare i frutti del nostro lavoro e le nostre vite all'offerta eucaristica:

Con il pane e il vino Signore ti doniamo
le nostre gioie pure, le attese e le paure.

Questa offerta umana si unisce al sacrificio di Cristo, che, come abbiamo letto nel Vangelo:

bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.

Il pane e il vino, frutti della terra e del lavoro dell'uomo, diventano il segno della grazia che ci viene dall'innalzamento del Figlio dell'uomo, offrendo un ponte tra la nostra vita quotidiana e il mistero della salvezza.

La Vita Eterna in Lui: Il Canto della Comunione

Il momento della Comunione è il culmine della nostra partecipazione, quando accogliamo il Cristo risorto che ci dona se stesso.

Il canto Tutto è Possibile (Nuovi Orizzonti) può aiutarci a esprimere la fede e la fiducia che scaturiscono dall'incontro con il Signore. Le sue parole ci ricordano il potere trasformatore di Cristo:

E andremo e annunceremo che in Lui tutto è possibile
E andremo e annunceremo che nulla ci può vincere
Perché abbiamo udito le Sue parole
Perché abbiam veduto vite cambiare
Perché abbiamo visto l’Amore vincere

Questo brano risuona con la promessa del Vangelo:

perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.

Ricevendo l'Eucaristia, siamo chiamati a credere che in Lui "tutto è possibile" e a farci testimoni di quell'amore che abbiamo "visto vincere", quello stesso amore che ci è donato per la vita eterna.

Testimoni della Speranza: Per il Congedo e Oltre

Anche per il congedo, il canto Tutto è Possibile (Nuovi Orizzonti) può essere una scelta molto opportuna, per portare il messaggio della salvezza e della speranza nel mondo. Le strofe iniziali, in particolare, ci offrono una prospettiva di missione:

Questo è il luogo che Dio ha scelto per te,
questo è il tempo pensato per te
Quella che vedi è la strada che lui traccerà
E quello che senti l’Amore che mai finirà

Questa consapevolezza ci rimanda alle parole del Vangelo:

Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.

Il canto ci incoraggia a essere annunciatori di questo "Amore che mai finirà", portando nel nostro quotidiano la certezza che, grazie all'innalzamento di Cristo sulla Croce, siamo stati salvati e che la sua opera continua in noi.


Le proposte che vi presento sono generate automaticamente da un algoritmo, e per quanto cerchino di essere in sintonia con la liturgia, potrebbero non essere pienamente adeguate al contesto specifico della vostra parrocchia o alle sensibilità della vostra assemblea. Vi invito sempre a leggere attentamente le letture e a confrontarvi con il vostro sacerdote o con gli altri animatori liturgici per scegliere i canti più opportuni.

Spero che questi suggerimenti possano essere uno spunto prezioso per il vostro servizio. Che possiate vivere una Santa Messa ricca di fede e di canto, offrendo un servizio prezioso alla vostra comunità!

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