«Non può essere mio discepolo»: Suggerimenti di canti per la XXIII Domenica del Tempo Ordinario
Per la Liturgia della Parola del 7 settembre 2025, la XXIII Domenica del Tempo Ordinario, riflettiamo sulle richieste radicali del Vangelo di Luca, l'importanza della Sapienza di Dio e il profondo legame fraterno nella Lettera a Filemone. Le nostre proposte musicali cercano di accompagnare queste tematiche di adesione e dedizione, invitando alla riflessione e alla risposta personale.
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Questo post è generato da un'IA. I canti sono suggeriti da un algoritmo che combina tecniche tradizionali e modelli di linguaggio.
Il Cuore della Parola: Un Ascolto Profondo della Liturgia di Domenica 7 Settembre
Ogni settimana, il nostro cuore si apre all'ascolto della Parola che illumina il cammino. Per la XXIII Domenica del Tempo Ordinario, che celebreremo il 7 settembre 2025, le letture ci interpellano profondamente sul significato dell'adesione a Cristo e sulla sapienza che ci guida.
La Prima Lettura, tratta dal libro della Sapienza (9, 13-18), ci ricorda l'umana limitazione nel comprendere i disegni divini: «Quale uomo può conoscere il volere di Dio? Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?». Solo attraverso il dono della Sapienza e dello Spirito Santo possiamo raddrizzare i nostri sentieri e compiere ciò che è gradito a Dio.
La Seconda Lettura, dalla Lettera di san Paolo apostolo a Filemone (9b-10.12-17), ci offre un esempio toccante di carità fraterna. Paolo implora Filemone di accogliere Onèsimo, non più come schiavo, ma «come fratello carissimo, in primo luogo per me, ma ancora più per te, sia come uomo sia come fratello nel Signore». Un messaggio potente sulla dignità e l'amore reciproco.
Il Vangelo secondo Luca (14, 25-33) è un invito radicale al discepolato. Gesù rivolge parole esigenti alla folla che lo segue, affermando: «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.» È un richiamo a calcolare bene il costo di tale scelta, a rinunciare a tutti i propri averi per seguirlo pienamente, senza riserve.
Voci che Rispondono: Suggestioni per i Canti
Queste intense letture ci offrono spunti preziosi per la scelta dei canti, volti a sostenere la preghiera comunitaria e l'impegno personale.
Per un'Apertura Consapevole
Per l'inizio della celebrazione, potremmo scegliere canti che esprimono la volontà di seguire il Signore e di affidarsi alla Sua guida, in linea con l'invito alla Sapienza e la radicalità del Vangelo.
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Il canto La giusta direzione sembra particolarmente adatto per l'ingresso. Le sue parole risuonano con il cammino del discepolato che Gesù ci chiede di intraprendere: > Non si può stare qui cercando le parole
> E sapere che c’è un’altra direzione
> Se si tratta di volare
> non fermiamoci di più.
Questo passaggio si allinea con l'esortazione evangelica a non esitare, a "calcolare la spesa" e poi a prendere una chiara "direzione" nel seguire Gesù, mettendo da parte le incertezze per un impegno autentico. -
Anche Se il Signore non costruisce la città può essere una buona scelta. La sua riflessione sull'inutilità del nostro agire senza Dio si lega bene al concetto di Sapienza che ci viene dalla Prima Lettura: > Cosa serve a noi lavorare tutto il giorno
> per costruire cose che non han valore?
> non sono altro che gioie di un momento
> ma che poi svaniscono, svaniscono con il vento.
Questo testo suggerisce che i nostri "ragionamenti timidi e incerte riflessioni" (Sap 9,14) portano a costruire su sabbia, se non guidati dalla Sapienza divina, rendendo vano ogni sforzo che non trova fondamento nell'amore del Signore.
L'Offerta della Vita Fraterna
Al momento dell'offertorio, potremmo esprimere la nostra disponibilità a servire i fratelli e a offrire la nostra vita sull'altare dell'amore.
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Servo per amore è un canto che si addice splendidamente. Il suo messaggio di dedizione e servizio si ricollega sia alla nuova relazione fraterna proposta da Paolo nella Seconda Lettura per Onèsimo, sia alla chiamata di Gesù a prendere la propria croce: > Offri la vita tua
> come Maria ai piedi della croce,
> e sarai
> servo di ogni uomo,
> servo per amore
> sacerdote dell’umanità.
Questo testo richiama l'invito di Paolo ad accogliere il fratello con amore, superando ogni distinzione, e l'esigenza evangelica di un amore che si fa servizio radicale, fino al dono di sé. -
Un altro canto adatto all'Offertorio potrebbe essere Mani. Esprime il desiderio di mettere le proprie capacità al servizio degli altri, un tema che si lega bene alla richiesta paolina di carità fraterna. > Vorrei che le mie mani, avessero la forza,
> per sostenere chi non può camminare.
> Vorrei che questo cuore, che esplode in sentimento,
> diventasse culla, per chi non ha più madre.
Questa invocazione riflette lo spirito di accoglienza e supporto che Paolo desidera da Filemone verso Onèsimo, trasformando una relazione di servitù in un legame di cura e amore.
Un Nutrimento Radicale: Canti per la Comunione
Il momento della Comunione è un'opportunità per interiorizzare l'impegno radicale richiesto dal Vangelo e per ringraziare Dio per il suo amore immenso.
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Il canto Io non sono degno ci pone in un atteggiamento di umiltà di fronte alla grandezza dell'amore di Dio, rispecchiando la consapevolezza della nostra piccolezza di fronte alle esigenze del Vangelo: > Io non sono degno di ciò che fai per me:
> Tu che ami tanto uno come me,
> vedi non ho nulla da donare a Te,
> ma se Tu lo vuoi prendi me.
Questa espressione di umiltà e disponibilità si sposa con l'invito di Gesù a rinunciare a tutto, riconoscendo che solo il Suo amore può colmare la nostra povertà e renderci capaci di seguirlo. -
Canzone di Maria chiara (Se non ritornerete) presenta una risonanza profonda con l'esortazione evangelica alla rinuncia. Le sue parole riecheggiano la richiesta di Gesù di spogliarsi di ogni attaccamento: > Non c'è posto per quell'uomo
> che non vende la sua casa
> per acquistare il campo
> dove ho nascosto il mio tesoro.
Questo passaggio è quasi una parafrasi del Vangelo di Luca, dove Gesù dice: "Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo", mettendo in luce la centralità della rinuncia per accedere al Regno. -
Non c'è nessuno che può essere un bellissimo canto di ringraziamento e affermazione dell'amore incondizionato di Dio, particolarmente significativo dopo aver meditato sulla radicalità del discepolato. > Non c’è nessuno che, può amarmi più di Te,
> non c’è un amore che è, più grande del Tuo per me.
Queste parole rispondono all'invito di Gesù a "amare più di quanto ami suo padre, la madre... e perfino la propria vita", riconoscendo nell'amore di Cristo la fonte e la misura di ogni vero amore e dedizione. -
Infine, Che cosa mi manca? offre una riflessione personale sulla ricerca della pienezza, toccando direttamente il tema della rinuncia evangelica: > Che cosa mi manca Signore per essere grande nel cuore
> Tu dici beato chi sente di essere ricco di niente.
Questo canto si allaccia perfettamente alla frase del Vangelo "Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo", interrogando il cuore sulla vera ricchezza e sulla povertà evangelica.
Il Congedo con uno Sguardo Nuovo
Al termine della celebrazione, canti che invitano all'azione e alla testimonianza della fede possono accompagnarci nell'impegno quotidiano.
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Il canto Ora si può ci ricorda la gioia che deriva dall'aprirsi all'amore di Dio e agli altri, in uno spirito di unità e speranza. > Quale gioia sapere che
> c'è un futuro che sta nascendo
> dalle mani di uomini
> che ora scoprono un mondo nuovo
Questo canto sembra esprimere il frutto di un discepolato radicale: la scoperta di un "mondo nuovo" dove l'amore vince le divisioni, una speranza nata dalla scelta di seguire Cristo pienamente. -
Annunceremo che Tu è un canto missionario, che ben si adatta al congedo, richiamando l'invio a testimoniare quanto accolto e meditato. > Annunceremo che Tu sei verità,
> lo grideremo dai tetti della nostra città,
> senza paura anche tu lo puoi cantare.
Le parole di questo canto sono un'eco dell'impegno richiesto dal Vangelo: dopo aver accettato la croce e rinunciato ai propri averi, il discepolo è chiamato ad annunciare la verità di Cristo con coraggio e senza timore.
Ricordo sempre che le mie proposte sono generate con l'ausilio dell'intelligenza artificiale e dovrebbero servire come spunto per la vostra riflessione. È fondamentale leggere attentamente la liturgia del giorno e confrontarsi con il proprio sacerdote per una scelta oculata e appropriata ai vostri contesti parrocchiali.
A tutti gli animatori liturgici che, con dedizione e passione, rendono viva la preghiera attraverso il canto nelle nostre comunità, auguro un servizio fecondo e un buon canto! Che la musica possa elevare i cuori e guidarci sempre più vicini a Dio.