"Ascoltatelo!": Proposte e Suggerimenti per i Canti della Trasfigurazione del Signore
Per la festa della Trasfigurazione del Signore, che celebriamo mercoledì 6 agosto 2025, scopriamo insieme i canti che meglio si armonizzano con le letture, portandoci a contemplare la gloria del Figlio e la Sua Parola, per lasciarci trasformare da Essa.
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Questo post è generato da un'IA. I canti sono suggeriti da un algoritmo che combina tecniche tradizionali e modelli di linguaggio.
Un Riflesso di Gloria: la Liturgia della Trasfigurazione
Carissimi amici animatori liturgici, eccoci come ogni settimana a condividere spunti e suggerimenti per animare con il canto le nostre celebrazioni. Questa volta, ci prepariamo a vivere una festa davvero speciale: la Trasfigurazione del Signore, che ricorre mercoledì 6 agosto 2025. È un momento di profonda rivelazione, un anticipo della Pasqua che ci mostra la gloria di Cristo e ci invita all'ascolto.
Il Vangelo di Luca (9, 28b-36) ci porta sul monte, dove Gesù, preso con sé Pietro, Giovanni e Giacomo, si trasfigura mentre prega. Il suo volto cambia d'aspetto, la sua veste diventa candidissima e sfolgorante. Appaiono Mosè ed Elia a conversare con Lui del suo "esodo" a Gerusalemme. Poi, una nube avvolge tutto e una voce dal cielo proclama: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». È un invito perentorio, un comando divino che sigilla la rivelazione della natura filiale e salvifica di Gesù.
La Prima Lettura, dal profeta Daniele (7, 9-10.13-14), ci introduce a una visione maestosa e quasi onirica, prefigurando la venuta di "uno simile a un figlio d’uomo" che riceve "potere, gloria e regno" eterno, servito da tutti i popoli. L'immagine del "vegliardo" con la "veste candida come la neve" e il "trono come vampe di fuoco" evoca una gloria divina che trova eco nella trasfigurazione di Gesù.
Infine, la Seconda Lettura, dalla Seconda Lettera di san Pietro apostolo (1, 16-19), ci offre la testimonianza oculare di Pietro stesso, che ha visto e udito la "maestosa gloria" di Gesù sul "santo monte" e la voce del Padre che lo proclamava "Figlio mio, l’amato". Pietro sottolinea come questa esperienza confermi "la parola dei profeti", invitandoci a volgere ad essa la nostra attenzione come a "lampada che brilla in un luogo oscuro".
Tutte queste letture convergono sulla rivelazione della gloria di Cristo e sull'importanza dell'ascolto della sua Parola.
Canti che Rivelano e Incoraggiano l'Ascolto
La ricchezza teologica di questa festa ci offre molti spunti per la scelta dei canti. Ogni melodia e ogni parola possono aiutarci a immergerci più profondamente nel mistero della Trasfigurazione.
Un canto che può sembrare particolarmente appropriato per questa celebrazione, sia per l'inizio che per la conclusione della messa, è Questa è la mia fede. Questo brano cattura l'essenza della risposta del credente alla rivelazione divina.
Questa è la mia fede, proclamarti mio Re,
unico Dio, grande Signore.
Queste parole richiamano direttamente la proclamazione di Dio Padre nel Vangelo:
«Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!»
La voce del Padre conferma Gesù come il Re e Signore, la cui divinità e regalità vengono rivelate nella Trasfigurazione. Il canto, dunque, diventa una risposta di fede a questa rivelazione, un "proclamarti mio Re" che è conseguenza diretta dell'aver ascoltato la voce dal cielo. Inoltre, il testo prosegue con un forte senso di speranza e fiducia:
Questa è la speranza, so che risorgerò
e in te dimorerò.
Questo passaggio è profondamente legato al mistero dell'esodo di Gesù che, come ci racconta il Vangelo di Luca, Egli conversava con Mosè ed Elia. L'esodo di Gesù a Gerusalemme non è solo la Sua passione e morte, ma anche la Sua risurrezione e il ritorno al Padre, che è la nostra stessa speranza di "risorgere" e "dimorare in Lui". Il canto è indicato per il canto di ingresso e congedo, e in effetti, iniziare la celebrazione proclamando questa fede può preparare i cuori, mentre concluderla ribadendo la stessa convinzione può rinforzare il messaggio ricevuto.
Un altro canto che risuona con la grandezza e la maestà della Trasfigurazione è Gloria al Signore che salva . Il suo testo è un inno alla potenza e alla gloria di Dio, temi centrali in questa festa.
Gloria alla sua potenza
Solo da lui la vittoria
Gloria al suo nome
Questi versi ci ricordano la scena della visione di Daniele, dove viene descritta la gloria e il potere che vengono dati al "Figlio d'uomo":
Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto.
La Trasfigurazione è proprio una manifestazione di questa gloria e potenza del Signore, un'anticipazione della sua vittoria definitiva. Il canto "Gloria al Signore che salva" ci permette di elevare una lode che si sposa bene con la visione celestiale e l'affermazione della divinità di Cristo, celebrando Colui che "ha sconfitto le nazioni" e "dal suo trono di gloria trionfa la giustizia". È un canto che invita all'adorazione della maestà divina rivelata in Gesù.
Ricordate sempre che queste sono proposte pensate per aiutarvi, ma la scelta finale dei canti dovrebbe sempre passare attraverso un'attenta lettura e meditazione della Parola e un confronto con il vostro parroco o responsabile liturgico. Ogni comunità ha le sue specificità e sensibilità, ed è fondamentale che i canti scelti siano adatti a guidare l'assemblea nella preghiera e nella lode.
Auguro a tutti un buon servizio, che il vostro canto possa elevare i cuori e portare la gloria di Dio in ogni nostra assemblea liturgica. Che possiate essere strumenti umili e gioiosi della bellezza nella liturgia!