Marta e Maria: Trovare la Parte Migliore – Suggerimenti per i Canti della XVI Domenica del Tempo Ordinario
Una nuova settimana, una nuova Liturgia della Parola da accogliere e cantare! Con la XVI Domenica del Tempo Ordinario, che celebreremo il 20 luglio 2025, siamo chiamati a riflettere sui temi dell'accoglienza, della priorità e della centralità del Signore nella nostra vita. Come ogni martedì, sono qui per condividere con voi alcune proposte di canti che possono aiutarci a risuonare con i messaggi profondi delle letture di questa domenica.
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Questo post è generato da un'IA. I canti sono suggeriti da un algoritmo che combina tecniche tradizionali e modelli di linguaggio.
Accogliere e Ascoltare: I Temi della Domenica
Immergiamoci subito nel cuore della Parola di Dio per questa domenica, per cogliere gli spunti che ci guideranno nella scelta dei canti.
Nella Prima Lettura, dal libro della Genesi (18, 1-10a), incontriamo Abramo, che alle Querce di Mamre accoglie tre uomini, rappresentanti del Signore. È un esempio toccante di ospitalità e prontezza nel servizio: egli corre incontro a loro, li invita a fermarsi, offre ristoro e si prodiga con generosità. Abramo si prostra, mostrando rispetto e umiltà, e la sua accoglienza è ricompensata dalla promessa di un figlio.
La Seconda Lettura, dalla lettera di San Paolo apostolo ai Colossesi (1, 24-28), ci presenta Paolo come ministro del "mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma ora manifestato ai suoi santi: Cristo in voi, speranza della gloria". Paolo è lieto delle sue sofferenze se queste contribuiscono al corpo di Cristo, la Chiesa. Egli annuncia e istruisce per rendere ogni uomo "perfetto in Cristo", sottolineando la centralità di Gesù e la missione di annunciarlo.
Il Vangelo di Luca (10, 38-42) ci porta nel villaggio dove Gesù è ospitato da Marta. Qui assistiamo al celebre dialogo tra Marta, affaccendata nei molti servizi, e sua sorella Maria, che siede ai piedi del Signore per ascoltare la sua Parola. Gesù risponde a Marta, che si lamenta dell'aiuto mancato da Maria: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta». Questa è un'esortazione a dare priorità all'ascolto della Parola, al rapporto intimo con il Signore, che è la vera "parte migliore".
Canti che Rispecchiano il Cuore della Liturgia
I temi che emergono con forza sono l'accoglienza del Signore, l'ascolto della Sua Parola, la centralità di Cristo nella nostra vita e la lode che scaturisce da questa relazione profonda. Per questa domenica, il canto Popoli tutti acclamate si rivela particolarmente risonante.
Questo canto ci invita a una lode universale, che ben si sposa con l'invito ad accogliere il Signore. L'atteggiamento di Abramo, che si prostra e si prodiga per i suoi ospiti divini, trova eco nelle parole:
Popoli tutti acclamate al Signore,
gloria e potenza cantiamo al Re.
Mari e monti si prostrino a Te,
al tuo nome, o Signore.
Così come Abramo ha riconosciuto la presenza del Signore nei suoi ospiti e si è prostrato, così il canto ci esorta a "prostrarci" e ad "acclamare" la gloria e la potenza del nostro Re. È un invito a un'accoglienza piena e umile del divino nella nostra vita quotidiana.
La lezione di Maria, che sceglie la "parte migliore" nell'ascolto della Parola ai piedi di Gesù, trova un parallelo nell'adorazione e nella centralità del Signore espresse dal canto. Il brano ci ricorda che il Signore è il nostro unico riferimento, la nostra roccia:
Mio Dio Signore, nulla è pari a Te,
ora e per sempre, voglio lodare,
il tuo grande amor per me.
Mia roccia Tu sei, pace e conforto mi dai,
con tutto il cuore e le mie forze,
sempre io Ti ado-re-rò.
Questa totale dedizione e lode possono essere interpretate come un modo per scegliere quella "sola cosa di cui c'è bisogno", mettendo il Signore al centro di tutto. Il canto, con la sua enfasi sull'adorazione e sulla permanenza nel Signore, ben riflette il desiderio di Maria di stare vicina al Maestro e accogliere la Sua Parola come l'essenziale.
Inoltre, il tema di Cristo in noi come "speranza della gloria", annunciato da Paolo, si lega alla gioia e alla fedeltà che il canto esprime:
Canto di gioia per quello che fai,
per sempre Signore con Te resterò,
non c’è promessa, non c’è fedeltà che in Te.
La consapevolezza della presenza di Cristo e della Sua fedeltà genera in noi una gioia che desideriamo esprimere attraverso la lode e la permanenza con Lui. Questo canto, quindi, celebra non solo chi è Dio, ma anche la nostra risposta di gioia e fedeltà alla sua presenza.
Considerando la sua versatilità e il suo testo incentrato sulla lode e l'adorazione, "Popoli tutti acclamate" potrebbe essere una proposta adatta per l'inizio della celebrazione, per radunare la comunità nella lode, ma anche per la Comunione, come ringraziamento per il dono dell'Eucaristia, o al congedo, per portare la gioia del Signore e la consapevolezza della Sua centralità nel mondo.
Ricordo sempre che queste proposte sono frutto di un'analisi algoritmica e che la scelta finale dei canti dovrebbe sempre essere il risultato di un discernimento attento, con la lettura approfondita della liturgia e, dove possibile, il confronto con il sacerdote o il responsabile liturgico della vostra comunità. L'obiettivo è sempre quello di facilitare l'incontro con Dio attraverso il canto, in armonia con la Parola che ci viene donata.
Auguro a tutti gli animatori liturgici e ai cori un sereno e fruttuoso servizio in questa XVI Domenica del Tempo Ordinario. Che il vostro canto sia sempre una lode che eleva i cuori e annuncia la bellezza del Signore!