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Elevati al Cielo: Canti e Suggerimenti per l'Ascensione del Signore

Esploriamo la ricca liturgia dell'Ascensione del Signore che celebreremo il 1° giugno 2025, tra promesse celesti e l'invito alla testimonianza. Scopri le proposte musicali che risuonano con il trionfo di Cristo e la nostra missione.

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Accompagnare l'Ascensione con la Musica

Come ogni settimana, è un piacere condividere con voi qualche spunto e suggerimento per arricchire la liturgia domenicale con canti che risuonino profondamente con la Parola che ci viene donata. Questa domenica, il 1° giugno 2025, celebriamo la Solennità dell'Ascensione del Signore, un momento cruciale che ci invita a levare lo sguardo al cielo, pur rimanendo saldamente ancorati alla nostra missione sulla terra.

Guardando alla Liturgia della Parola

La Parola di questa festa ci offre un quadro vivido e potente dell'evento dell'Ascensione e delle sue implicazioni per la nostra fede.

Il Vangelo secondo Luca (24, 46-53) ci presenta Gesù che, dopo la sua passione e risurrezione, affida ai discepoli il compito di essere testimoni della conversione e del perdono dei peccati a tutti i popoli. Leggiamo: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni.». Poi, mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato in cielo. I discepoli, anziché rattristarsi, tornarono a Gerusalemme «con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio».

Dagli Atti degli Apostoli (1, 1-11), la prima lettura ci racconta di Gesù che, quaranta giorni dopo la sua risurrezione, viene elevato in alto, scomparendo dietro una nube. Prima di ciò, aveva promesso ai suoi: «riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra». La presenza di due uomini in bianche vesti che annunciano il suo ritorno future invita a non rimanere a fissare il cielo, ma a vivere la missione.

Infine, la Lettera agli Ebrei (9, 24-28; 10, 19-23) ci ricorda che Cristo «non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo... ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore». Ci esorta a mantenere «senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è degno di fede colui che ha promesso».

Melodie che Elevano il Cuore alla Missione

Le letture ci invitano a celebrare il trionfo di Cristo, la sua ascesa al cielo, la sua intercessione per noi e, allo stesso tempo, a incarnare il suo mandato missionario, sostenuti dalla promessa dello Spirito Santo. Per questa Solennità, possiamo attingere a canti che esprimono sia la lode e l'acclamazione per il Signore asceso, sia la gioia e la forza per la testimonianza.

Un canto che celebra la gloria del Signore e invita alla gioia universale è Popoli tutti acclamate. Questo brano può essere particolarmente adatto per il momento dell'ingresso, per aprire la celebrazione con un'esplosione di lode. Troviamo nel testo:

Popoli tutti acclamate al Signore,
gloria e potenza cantiamo al Re.

Questo si lega perfettamente al Salmo responsoriale che recita: «Popoli tutti, battete le mani! Acclamate Dio con grida di gioia», ma anche al Vangelo dove i discepoli «tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio», un'espressione di giubilo per l'evento dell'Ascensione. È un canto che può accompagnare anche il congedo o la comunione, riempiendo la celebrazione di una gioia che culmina nella lode.

In linea con il tema dell'esaltazione di Dio, troviamo Cantate inni a Dio. Questo canto, anch'esso ben si presta all'ingresso o al congedo, enfatizzando la grandezza di Dio che ascende glorioso.

Dal sorgere del sole al suo tramonto,
lodato sia il nome del Signore.
Su tutti i popoli è l'eccelso,
più alta dei cieli è la sua gloria!

Questo rispecchia il Salmo 46: «Ascende Dio tra le acclamazioni, il Signore al suono di tromba» e la prospettiva della Seconda Lettura che ci rivela Cristo entrato «nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore», indicando la sua gloria e la sua intercessione celeste.

Per un momento di acclamazione e gioia dopo l'Ascensione, Nei cieli un grido risuonò appare come una scelta significativa, specialmente all'ingresso della celebrazione. Il suo testo evoca immediatamente l'evento:

Nei cieli un grido risuonò: alleluia!
Cristo Signore trionfò: Alleluia!
Ora al suo cielo risalì: alleluia!

Questo riecheggia la narrazione degli Atti degli Apostoli: «Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi», con l'annuncio angelico che può essere inteso come quel "grido nei cieli" che celebra il trionfo di Cristo.

La missione universale e la continua presenza di Gesù tra noi sono al centro di Beatitudine (La preghiera di Gesù è la nostra), che potrebbe essere un ottimo canto per la comunione, rafforzando il legame con Cristo e la nostra chiamata alla testimonianza. Il testo del canto è particolarmente adatto:

Voi che ora siete miei discepoli nel mondo,
siate testimoni di un amore immenso
date prova di quella speranza che è in voi, coraggio!
vi guiderò per sempre, io rimango, con voi.

Questo richiama direttamente l'invito di Gesù nel Vangelo: «Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto», e la promessa nel Canto al Vangelo: «Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Un ulteriore canto che esalta la gloria di Cristo e la missione di annunciare la sua grandezza è "Cantate al Signore, alleluia". Questo brano può trovare una sua naturale collocazione nel congedo, rafforzando l'invio missionario.

Cantate al Signore un canto nuovo,
da tutta la terra cantate a lui,
benedite per sempre il suo nome,
narrate alle genti la sua gloria.

Questa melodia si allinea perfettamente con il mandato degli Apostoli di essere «testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra» (Prima Lettura) e di predicare «a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati» (Vangelo).

Anche il Preconio Pasquale, pur essendo un canto tipico della Veglia Pasquale, può essere considerato per la sua enfasi sulla vittoria di Cristo sulla morte e la sua risurrezione gloriosa, eventi che sono il preludio e il fondamento dell'Ascensione.

Questa è la notte in cui spezzando i vincoli della morte
Cristo risorge glorioso e vincitore dal sepolcro.

Questa citazione evoca il passo evangelico: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno», sottolineando il trionfo che conduce all'ascensione.

Infine, Alleluia al Redentore, celebra Cristo come Redentore e Re che "per sempre regnerà", con una portata universale.

Egli è la stella che illumina i popoli, e’ il nostro Redentor.
Stabilirà la giustizia e la pace, per sempre regnerà.

Questo lega la figura di Cristo alla sua glorificazione e al suo regno celeste, come descritto nella Lettera agli Ebrei: «Cristo è entrato nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore», e alla missione di raggiungere tutti i popoli.


Le proposte qui presentate sono generate automaticamente e, sebbene cerchino di offrire un legame significativo con le letture, potrebbero non essere sempre adeguate a ogni specifica realtà parrocchiale o al gusto del coro. È sempre consigliabile leggere attentamente le letture della liturgia e confrontarsi con il sacerdote per fare le scelte più opportune.

Spero che questi suggerimenti possano essere un piccolo aiuto per tutti voi, animatori liturgici e cantori, che ogni settimana dedicate tempo ed energia per rendere più bella e partecipata la nostra liturgia. Che possiate vivere il vostro servizio con grande gioia e che il vostro canto sia sempre lode a Dio!

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