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Lo Spirito vi ricorderà: Canti e Proposte per la VI Domenica di Pasqua

Per la celebrazione di domenica 25 maggio 2025, la VI Domenica di Pasqua, ci prepariamo ad accogliere la Parola che ci parla di pace, dimora divina e del dono dello Spirito Santo. Questo post offre un riassunto delle letture e suggerimenti di canti che possono arricchire la liturgia, aiutandoci a vivere pienamente questi messaggi centrali.

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Questo post è generato da un'IA. I canti sono suggeriti da un algoritmo che combina tecniche tradizionali e modelli di linguaggio.


Accogliere la Parola che illumina

Come ogni settimana, ci ritroviamo qui per immergerci nella ricchezza della Parola di Dio e lasciarci ispirare per la scelta dei canti che accompagneranno la nostra preghiera. Questa VI Domenica di Pasqua ci conduce al cuore del mistero della Pentecoste, ormai vicina, attraverso letture che risuonano con temi di pace, dimora dello Spirito e la missione della Chiesa.

Il Vangelo, tratto da Giovanni (14, 23-29), ci presenta le parole confortanti di Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.» È una promessa stupenda di una relazione profonda con il divino, dove Dio stesso sceglie di abitare in noi. E poi, l'annuncio rassicurante: «Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace.» Lo Spirito è il grande insegnante e consolatore che porta la pace di Cristo.

La Prima Lettura dagli Atti degli Apostoli (15, 1-2.22-29) ci mostra la prima comunità cristiana alle prese con decisioni importanti. In essa si legge: «È parso bene, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie.» Questa frase rivela come lo Spirito guidi le scelte della Chiesa, suggerendo un discernimento comunitario che porta alla libertà.

Infine, l'Apocalisse di San Giovanni (21, 10-14.22-23) ci trasporta nella visione della Gerusalemme celeste: «L’angelo mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio.» Una città senza tempio, perché «il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello sono il suo tempio. La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna: la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l’Agnello.» È un'immagine potente della dimora definitiva di Dio con l'umanità, dove la sua gloria è la luce e il tempio stesso.

Proposte per un canto che dimora in noi

Le letture di questa domenica ci offrono un ricco panorama di ispirazioni, dalla promessa della dimora dello Spirito alla missione della Chiesa, fino alla visione della Gerusalemme celeste. Cerchiamo ora, insieme, qualche spunto per i nostri canti.

Il tema della dimora di Dio in noi e il dono dello Spirito è centrale, e per l'ingresso, il canto Vi darò un cuore nuovo sembra un'ottima scelta. Il suo testo riecheggia la promessa di Dio di trasformare la nostra interiorità:

Vi darò un cuore nuovo,
metterò dentro di voi
uno spirito nuovo.

Questo si collega splendidamente con le parole del Vangelo:

Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.

La promessa di un "cuore nuovo" e di uno "spirito nuovo" è l'accoglienza che ci rende degni della dimora divina, un invito a prepararci all'incontro con il Signore. Questo canto è particolarmente adatto anche per il momento della Comunione, quando Cristo prende dimora in noi.

Un altro canto molto indicato per l'inizio della celebrazione o come canto di congedo è Ti lodino i popoli Dio. Il Salmo Responsoriale ci invita a cantare: «Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.» E il testo del canto ripete questa invocazione universale:

Ti lodino i popoli, Dio.
Ti lodino i popoli tutti.
Esultino tutte le genti,
si rallegri chi invoca il tuo nome.

Questo canto universale di lode si allinea perfettamente con l'apertura delle letture ai "fratelli di Antiòchia, di Siria e di Cilìcia, che provengono dai pagani" nella Prima Lettura, sottolineando l'invito a tutte le genti a conoscere la via di Dio.

Proseguendo con il tema della lode universale, potremmo considerare Popoli tutti acclamate. Questo canto invita con forza alla lode e all'acclamazione:

Popoli tutti acclamate al Signore,
gloria e potenza cantiamo al Re.

Questo richiamo è in sintonia con il Salmo 66 (67) che ripete l'invito a tutte le nazioni a rallegrarsi perché il Signore governa con rettitudine. Potrebbe essere un canto potente per l'ingresso, la Comunione o per il congedo, proiettandoci fuori dalla chiesa con un animo missionario.

Il ruolo degli Apostoli e la missione della Chiesa, guidata dallo Spirito, emerge con chiarezza dalla Prima Lettura. Per questo, Apostoli di gioia sembra un canto molto appropriato per l'ingresso o il congedo. Il testo ci incoraggia:

Apostoli di gioia apostoli d’amore
cantiamo insieme alleluia!
Apriamo i nostri cuori ad una vita nuova
tutti fratelli dell’umanità.

Questo canto richiama la missione degli apostoli descritti negli Atti, uomini "di grande autorità tra i fratelli" che vengono inviati per diffondere la buona notizia e la pace. Ci invita a portare la gioia del Vangelo al mondo, come i primi discepoli.

Per il Canto al Vangelo, l'Alleluia è d'obbligo. Le versioni di Alleluia - Lode Cosmica (semplificata) o Alleluia - Lode Cosmica con il loro testo che richiama la lode di tutta la creazione:

Lodino il Signor i cieli,
lodino il Signor i mari,
gli angeli, i cieli dei cieli:
il suo nome è grande e sublime.

Si sposano in maniera suggestiva con la visione dell'Apocalisse, dove la Gerusalemme celeste è immersa nella gloria di Dio, con tutta la creazione che testimonia la sua magnificenza.


Cari animatori liturgici, spero che queste proposte possano essere uno spunto prezioso per il vostro servizio. Ricordate sempre che i suggerimenti qui presentati sono generati da un algoritmo e potrebbero non essere sempre perfettamente adatti alla specifica realtà della vostra comunità o al gusto del vostro parroco. È sempre consigliabile leggere attentamente le letture della liturgia e confrontarsi con il sacerdote per fare le scelte migliori.

Auguro a tutti un buon servizio e un buon canto, affinché le nostre voci possano innalzare lode al Signore e aiutarci a vivere pienamente la bellezza della fede!

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